Un’Ape parcheggiata a due passi dalla sede della facoltà. Giovani sorridenti dotati di thermos e bicchieri, pronti a fornire gratis caffè, thé, cioccolata calda e biscotti. Un gesto sempre accompagnato da un sorriso e da una parola di incoraggiamento rivolta ai coetanei, che, presto o tardi, dovranno sostenere un esame. Così i ragazzi dell’équipe di Pastorale giovanile della diocesi hanno deciso di entrare in contatto con gli studenti universitari di Pisa. E lo hanno fatto «sull’onda lunga del Sinodo da poco celebrato» commenta don Salvatore Glorioso, direttore del centro di pastorale giovanile e vocazionale della diocesi di Pisa.
L’Apecaffè si è affacciata per la prima volta a ridosso della mensa universitaria centrale, in via Martiri, a inizio febbraio. Poi è stata vista al Polo Fibonacci, al Polo Piagge, e in altri luoghi ancora. Incontrando sempre simpatia ed interesse. «Ho un dono, ve lo dono!»: così suor Cristina Scuccia rispondeva a una imbarazzata Raffaella Carrà che le chiedeva per quale motivo lei, religiosa, avesse deciso di mettersi in gioco partecipando a The Voice. Un ragionamento che devono aver fatto anche i ragazzi della Pastorale giovanile di Pisa, presentandosi con il loro Apecaffè.
«Non parcheggiamo di fronte alle facoltà per convertire qualcuno: i giovani che si avvicinano al nostro presidio possono prendere il caffè e allontanarsi senza neanche sapere chi siamo e perché lo facciamo» racconta Maria Vittoria Lami. Se però uno studente, mosso da curiosità, cerca di capire chi sta dietro l’Apecaffè, Maria Vittoria, Daniele e gli altri ragazzi della Pastorale giovanile accettano la sfida: parlando ai loro coetanei delle mille attività portate avanti dalla Chiesa pisana per i giovani studenti.
Sono più di 40mila gli studenti universitari che vivono a Pisa. Una città nella città. Molti provengono da tutta la Toscana e dal resto d’Italia. A loro – e ai loro prof – è dedicata una chiesa universitaria (la chiesa di San Frediano, che sorge a due passi dalla Sapienza, nucleo storico dell’ateneo pisano), dove prestano servizio la comunità dei padri gesuiti e delle suore apostoline. San Frediano è punto di riferimento anche per il servizio diocesano Cultura e università, che ogni anno propone numerosi cicli di incontri di approfondimento, mettendo in dialogo fede, etica, scienze. Un lavoro di sintesi difficile, cui si accompagnano molte iniziative più prettamente pastorali e spirituali: come il Volto nella notte (con la chiesa di San Michele in Borgo aperta, e confessori disponibili, nel bel mezzo della movida) o gli incontri di orientamento vocazionale.
Andrea Bernardini
Avvenire, 24 aprile 2019