UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Al servizio dell’educazione dei giovani

L’incontro di preghiera promosso dal Centro Oratori Romani con le altre realtà del settore. Il vescovo Ricciardi: nuove generazioni, dono prezioso
7 Febbraio 2022

Insieme per sognare e pregare per il proprio servizio nell’educazione delle giovani generazioni: per questo si sono date appuntamento lunedì sera, memoria liturgica di san Giovanni Bosco, le tante realtà romane che si dedicano all’evangelizzazione dei più piccoli. “L’educazione è cosa del cuore”: questo il tema dell’incontro promosso dal Centro oratori romani (Cor) nella basilica del Tuscolano dedicata al “santo dei giovani”, che ha visto la partecipazione di Azione cattolica dei ragazzi (Acr), Agesci, Anspi, Federazione scout d’Europa (Fse), Salesiani Don Bosco. Con loro anche l’équipe sinodale della diocesi di Roma. «È bello essere il sogno di Dio! Quando diciamo il nostro sì, il nostro eccomi, questo sogno diventa realtà – ha sottolineato il vescovo Paolo Ricciardi –. Tornando nelle nostre case stasera sentiamoci “sognati” da Dio e anche desiderosi di continuare con la passione dell’educazione a trasmettere questo sogno bello di amore, di pace, di fraternità. La Chiesa di Roma ha il sogno di tutti i giovani di questa città: non sempre è facile ascoltarli, comprenderli, guidarli ma sappiamo che sono un dono prezioso».

L’adorazione eucaristica a San Giovanni Bosco, animata a più voci dalle varie realtà associative presenti, ha raccolto sacerdoti, catechisti, educatori e religiosi, tutti insieme per dire che il cammino sinodale non rappresenta l’ennesimo progetto ma, come ha spiegato don Alfredo Tedesco, direttore del Servizio diocesano di pastorale giovanile, «è qualcosa che possiamo chiedere solo se ci mettiamo in ginocchio davanti al Signore, in ascolto della sua Parola e nell’adorazione. È Lui che può renderci da tanti, frammentati e presi da mille progetti diversi, un’unica cosa in Lui». Nelle parole del sacerdote, «tutti uniti da quella grande missione che è l’educazione dei piccoli, dei giovani, degli adolescenti, dobbiamo mettere insieme le bellezze che ciascuno di noi ha.

Siamo tanti e diversi ma se ci mettiamo insieme – ha osservato – l’azione di evangelizzazione diventa il segno più bello di credibilità del Vangelo. Vogliamo mettere davanti al Signore questo grande sogno di raggiungere questo popolo numeroso di giovani che sembrano essere molto lontani dal nostro recinto, di essere Chiesa in uscita, come nel sogno di Arnaldo Canepa, di don Bosco e di tutti quei santi che hanno avuto a che fare con loro».

La preghiera è stata così messa al centro del cammino comune. «A volte ce lo scordiamo – è la riflessione di Alessandro, educatore dell’Agesci – presi dalle tante attività che svolgiamo, ma questa è la chiave per entrare nel cuore dei nostri ragazzi». Gli fa eco Marilena Pintagro, responsabile dell’Acr di Roma: «Vogliamo pregare insieme, noi tutti che ci occupiamo dei più piccoli. È importante che la sinodalità passi anche da bei momenti di preghiera vissuti insieme». Una preghiera per presentare al Signore la difficoltà del momento presente, come ricorda Alessio, dell’Anspi. «Siamo in una emergenza educativa impressionante, dopo due anni complessi, e siamo chiamati a riaccendere questo fuoco. Nella preghiera insieme mettiamo tutto questo davanti al Signore».

Micaela Castro

Avvenire Roma Sette, 6 febbraio 2022