«Siamo la scuola paritaria più antica d’Italia ad avere un curriculum verticale, che va dall’asilo all’università». Lo scandisce con passione don Andrea Cattaneo, rettore del Collegio Rotondi di Gorla Minore (Varese), che sta accompagnando il suo istituto in un anno di festeggiamenti. Ricorre infatti il 425° anniversario da quando il conte Terzaghi lasciò i propri beni agli Oblati di Sant’Ambrogio con l’intenzione che avviassero una scuola per «erudire et edocere» - insegnare ed educare - «alle lettere, ai buoni costumi e alla dottrina cristiana».
Una missione necessaria in quel tempo, quando la scuola era l’unica della zona, ma sentita ancora oggi, tanto che il Collegio conta più di 700 studenti, dall’asilo alle superiori, oltre ad essere sede di corsi universitari. Proprio quest’anno, a fianco del liceo linguistico e dello scientifico, ha preso il via un istituto tecnico-commerciale, «andando così incontro - mette in luce il rettore - alla richiesta del territorio, con un’offerta anche per gli studenti che non scelgono il liceo».
Oltre al diploma, poi, il Collegio ha una propria scuola di Osteopatia ed è una delle sedi dell’università telematica Unitelma-Sapienza. Cosa rende vincente una proposta scolastica per certi versi così totalizzante? Don Cattaneo, che ha rilanciato la scuola proprio in questi ultimi anni, va oltre la formula fin troppo scontata dell’attenzione alla persona: «Ci mettiamo passione, crediamo nel contributo che la scuola cattolica può dare a un’educazione cristiana e umana». Una scommessa sui valori (è di pochi mesi fa la sua decisione di bandire dal bar della scuola una marca di patatine dopo una pubblicità blasfema) e, prosegue il rettore, «un forte investimento in cultura, che passa sia dalla didattica sia da un insegnamento che è anche valoriale ed esperienziale».
Una scelta precisa, quindi, condivisa quest’anno in molti momenti importanti: a febbraio l’udienza dal Papa, poche settimane fa l’avvio dell’anno scolastico alla presenza del ministro dell’Istruzione Valditara, e tra pochi giorni, l’8 novembre alle 11, la Messa che verrà celebrata in Duomo da monsignor Delpini, insieme a più di 1300 persone tra studenti, genitori e personale docente. «Abbiamo fortemente voluto vivere questa celebrazione insieme all’arcivescovo, nella Cattedrale, proprio per sottolineare il legame con la Chiesa di Milano, e ringraziare tutti i sacerdoti che, in questi secoli, hanno reso possibile questa realtà», rimarca il rettore.
Come si diceva, una realtà rilanciata anche attraverso le tante esperienze pensate per gli studenti, dal volontariato fino al Cammino di Santiago per gli adolescenti. L’attenzione alla pastorale non è secondaria perché, sottolinea don Cattaneo, «la scuola cattolica è diventata un terreno di missione, di annuncio. Molti dei nostri ragazzi non partecipano alla vita degli oratori; quindi, per loro, il contatto con la vita della Chiesa è proprio il mondo della scuola: qui possiamo investire in un rapporto con i ragazzi che coltiviamo giorno per giorno. E il nostro calendario - spiega ancora il rettore - è per certi versi molto simile a quello di un oratorio». In Avvento e Quaresima, ad esempio, gli studenti sono invitati per la Messa domenicale proprio negli spazi del Collegio, che conta sessanta chierichetti: dopo aver servito nella celebrazione con il Papa, in San Pietro, saranno loro a farlo anche nella Messa in Duomo con l’arcivescovo.
Claudio Urbano
Avvenire Milano, 3 novembre 2024