UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Agnello di Dio”, in scena duello tra ragione e fede

Esordio teatrale dello scrittore Mencarelli: «In una scuola cattolica a confronto una suora, un padre e un ragazzo tormentato»
27 Aprile 2022

«I ragazzi hanno domande profonde, ne ho incontrati tantissimi in tutta Italia. Sono ragazzi meravigliosi, consapevoli, lucidi che, rispetto alla generazione dei genitori ma anche dei nonni, vivono in una chiave non ideologica, sono vivi e vitali. E si scoprono inquieti. È la nostra natura a essere inquieta e vanno accompagnati in questa inquietudine». Daniele Mencarelli spiega così Agnello di Dio, prima prova drammaturgica dell’autore già Premio Strega Giovani 2020 con il suo romanzo Tutto chiede salvezza (da cui è stata tratta per Netflix la serie omonima). Un esordio incoraggiato dal regista Piero Maccarinelli, che lo ha spinto a scrivere un testo forte e attuale che ci parla di come trasmettere i valori ai giovani. Una produzione firmata Centro Teatrale Bresciano che debutta stasera in prima nazionale assoluta per la Stagione 2021-2022. E ti vengo a cercare del Ctb al Teatro Sant’Afra di Brescia per restare fino all’ 8 maggio.

Lo spettacolo firmato da Maccarinelli ci porta all’interno dell’ufficio di suor Lucia, interpretata da Viola Graziosi, preside di una scuola cattolica prestigiosa che si dedica alla formazione dei figli della futura classe dirigente. Suor Lucia attende Marco (Fausto Cabra) e suo figlio Samuele (Alessandro Bandini) per un confronto sulle ragioni che hanno portato il quasi diciottenne a scrivere un tema dai toni preoccupanti. Marco è un uomo in carriera che pensa solo all’affermazione di sé; Samuele un ragazzo che cerca di comprendere se stesso e il mondo, immaginando l’uomo che vuole diventare; Suor Lucia una preside dal passato inquieto che, pur amando la sua istituzione, viene fagocitata dal proprio ruolo professionale. È l’inizio di un confronto serrato che vede la famiglia e l’istituzione scolastica e religiosa scontrarsi con una generazione che non conoscono e non comprendono. Sul tavolo anche la ricerca di Dio e la autentica essenza di un insegnamento cristiano, tra discussioni e colpi di scena, con la mediazione discreta e importante dell’anziana suor Cristiana (Ola Cavagna), innamorata davvero di Dio e della propria missione.

«Dall’ultimo dopoguerra in poi, si è posto in modo pressante e drammatico il problema di come educare le nuove generazioni – dice Piero Maccarinelli –. Mai come in questi ultimi decenni, infatti, sono apparse crepe così vistose sulla capacità di comunicare valori etici fondanti». Dello scrittore il regista apprezza «la scrittura asciutta e tagliente» nel raccontare i giovani: «Cosa può essere la gioventù oggi se non un Agnello di Dio, visto il disastro che la circonda. Ma è una generazione concreta che ci darà meravigliose sorprese, interessata alla riaffermazione dell’umano e della vita».

«I nuovi arrivano per guardare con occhi puri e liberi – precisa Daniele Mencarelli –, siamo noi, gli adulti, ad esserne terrorizzati. Il grande tema di fondo dei miei romanzi è l’educazione sentimentale e alla disponibilità ai temi dell’esistenza. Durante l’infanzia, l’adolescenza e la gioventù l’essere umano è interrogativo eccome. Oggi chi tende a sedare è l’adulto che trova certi temi così poco congrui rispetto ai progetti che si è dato. Vivaddio che esistono i giovani». Allora esiste un desiderio di Dio nei ragazzi di oggi? «Nei ragazzi sì, il desiderio di Dio c’è – aggiunge Mencarelli –, ma deve essere ricucito con il tema dell’amore. Samuele è un portavoce: Dio esiste e resiste dentro il desiderio di rivelazione, ma un giovane deve saperlo intercettare nella famiglia, in una istituzione, in un incontro che ti sposta la vita. Credo che serva una narrazione nuova del tema della ricerca spirituale, sono temi che debbono vibrare di vita».

Angela Calvini

Avvenire, 26 aprile 2022