UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Adolescenti, un tentato suicidio al giorno

L’allarme dei pediatri: «Negli ultimi due anni i casi tra i giovanissimi aumentati del 75%». «E Internet non è la causa, ma l’effetto»
14 Ottobre 2022

Ogni giorno in Italia una ragazza o un ragazzo, adolescente ma anche preadolescente, tenta il suicidio. Un incremento di casi, negli ultimi due anni, del 75%. E sono 100mila i giovanissimi che hanno preso la strada della morte sociale, i cosiddetti hikikomori, isolati nella loro stanza, in fuga dal mondo, soli. Sono numeri impressionanti quelli snocciolati ieri dalla Federazione italiana medici pediatri, in occasione del Congresso nazionale in corso a Riva del Garda.

Ansia e depressione abitano nelle menti dei giovani. E proprio il fenomeno dell’autosegregazione è quello che preoccupa di più: «Si tratta – ha spiegato Marco Crepaldi, psicologo, presidente e fondatore di Hikikomori Italia – di una pulsione all’isolamento fisico che si innesca come reazione alle eccessive pressioni di realizzazione sociale. I dati di cui disponiamo parlano di un 87% di maschi, ma è probabile che il numero di donne coinvolte sia sottostimato». I primi segnali evidenti di hikikomori si manifestano intorno ai 15 anni. La durata del ritiro sociale è tendenzialmente lunga, oltre i tre anni. Ci si allontana dalla scuola e da quasi tutti i contatti sociali diretti, a eccezione dei parenti più prossimi. «La dipendenza da Internet non è la causa del disagio ma un effetto e, paradossalmente, l’unica forma di interazione accettata da chi soffre» ha precisato ancora l’esperto. Esiste un livello ancora più grave, quello dell’isolamento totale, dove vengono evitati anche genitori e relazioni virtuali: «È il più raro e riguarda solo il 6,69% della popolazione. Chi si trova in questa condizione ha verosimilmente sviluppato una qualche forma psicopatologica associata al ritiro».

Al centro del Congresso anche il ruolo dei pediatri di famiglia per la tutela della salute mentale: «La pandemia è stata una bomba atomica dal punto di vista sociale per i giovanissimi» è l’analisi di Silvia Zecca, coreferente nazionale Fimp per il Gruppo Abuso e maltrattamento dei minori. «II lockdown, le misure restrittive e il distanziamento per la prevenzione del contagio hanno contribuito a creare un fortissimo disagio».

Che la pandemia abbia avuto un grave impatto sulla salute mentale, «aumentando le condizioni problematiche del 25% rispetto al pre pandemia, colpendo un milione di persone in più» lo ha sottolineato anche il ministro della Salute uscente Roberto Speranza, intervenendo al quarto Global Mental Health Summit 2022, in corso a Roma. «La guerra in Ucraina, con migliaia di vittime e milioni rifugiati, sta avendo un impatto terribile sulla salute mentale in questo Paese ma sta anche aumentando, nella nostra società, ansia e stress connesse anche alle incertezze economiche e all’aumento del costo della vita». L’evento, ospitato all’Ospedale Santo Spirito, e organizzato dal ministero della Salute in collaborazione con l’Oms e l’Istituto Superiore di Sanità, vede riunite 52 delegazioni provenienti da tutto il mondo. E Stella Kyriakides, commissario europeo per la salute, ha spiegato che «nei prossimi mesi si lavorà con stati membri e professionisti del settore» per affrontare anche questa emergenza.

Avvenire, 14 ottobre 2022