UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Addio scuola, sono geniale»

Almeno il 5% tra gli abbandoni scolastici è rappresentato da ragazzi plusdotati ma incompresi
14 Giugno 2021

Una politica volta a riconoscere e valorizzare i talenti può anche contribuire a innalzare il Pil di un Paese. A patto di puntare su un progetto d’inclusività capace di colmare i gap del sistema scolastico e di fare da raccordo tra scuola e mondo del lavoro. Questo l’obiettivo di Academy of distinction, nata alla fine dello scorso anno, dalla collaborazione tra il LabTalento (Laboratorio italiano di ricerca e sviluppo del potenziale, talento e pludotazione) dell’università di Pavia e l’istituto irlandese Edyougallery per offrire occasioni di sviluppo del potenziale dei ragazzi, integrate nel percorso scolastico degli istituti superiori.

«La scuola è in grado di rispondere alle fragilità o ai bisogni educativi speciali – spiega Giovanni Rottura, direttore di Academy of distinction e ceo di Gallery teachers con sede a Londra – ma non di supportare chi ha un talento particolare. Di qui, la necessità di uno strumento didattico innovativo su tutto l’anno scolastico, con il coinvolgimento di insegnanti e docenti universitari». Il percorso è rivolto agli studenti del terzo o quarto anno, segnalati dalle scuole e selezionati attraverso colloqui sulle motivazioni. Quest’anno hanno aderito 50 scuole e sono partite due classi, una di matematica e una di fisica, per un totale di 33 studenti in tutta Italia, in attesa che il prossimo anno vengano atti- vati approfondimenti in filosofia, diritto, chimica, scienze alimentari ed educazione civica. Una sorta di ponte anche con le aziende e le associazioni, tra cui Assolombarda, che hanno la possibilità di valorizzare competenze specifiche. Saranno lezioni in videocollegamento, tenute da docenti dei corrispondenti dipartimenti universitari anche inglesi e irlandesi, come l’università di Southampton, e da docenti di madrelingua inglese. Ma grande attenzione viene rivolta anche al cosiddetto team spirit, che prevede un approfondimento sugli aspetti emotivi e relazionali, con l’aiuto di pedagogisti e psicologi.

«Ci siamo accorti, infatti, che tra i ragazzi con percorsi accidentati, ce ne sono anche alcuni plusdotati, che presentano difficoltà ad integrarsi col resto della classe o ad emergere come dovrebbero, perché non compresi. In alcuni casi, possono addirittura arrivare ad abbandonare il percorso intrapreso», interviene Maria Assunta Zanetti, direttore di LabTalento, psicologa e coordinatrice del progetto. Secondo il rapporto 2019 dell’Eurostat sulla dispersione scolastica, il 14,5 per cento – con punte anche del 25 per cento – degli studenti delle superiori arriva ad abbandonare gli studi, nella fascia tra i 18 e i 24 anni, fermandosi alla licenza media, ponendo l’Italia al di sotto della media europea che si attesta al 10,6 per cento. Di questi, ben il cinque per cento rientra tra i ragazzi ad alto potenziale. Ci possono essere ragazzi che dimostrano un sottorendimento generale, ma magari possiedono un particolare potenziale in materie non prevalenti, come in quelle tecniche, musicali, artistiche o motorie e non riescono ad essere valorizzati. «Non sempre si tratta di studenti con voti altissimi – continua Zanetti –. In alcuni casi, si può avere un percorso accidentato, perché non trovano un ambiente scolastico adeguato. Altre volte possono sembrare spocchiosi, con un atteggiamento quasi da bulli. È qui che l’aspetto emotivo e psicologico diventa fondamentale».

Academy of distinction lavora perché il talento non sia un elemento di discriminazione o un dono di cui vergognarsi ma diventi una risorsa da condividere. «Puntiamo molto sull’aspetto relazionale – dice ancora Rottura –. È prevista una settimana in presenza, la Talent week, quando le condizioni sanitarie lo permetteranno, proprio per imparare a lavorare in gruppo e conoscersi meglio. E poi, i ragazzi riporteranno in classe quello che hanno imparato per condividerlo con tutti». Alcune storie sono emblematiche. Come quella di uno studente che aveva avuto un percorso accidentato in terza liceo e poi è riuscito a prepararsi e ad anticipare la maturità di un anno e ora sta già svolgendo il dottorato. Oppure quella di un altro ragazzo incompreso che ha frequentato un anno di scuola superiore in Gran Bretagna e ora studia ingegneria in Olanda. Che magari non ce l’avrebbero mai fatta ad emergere.

Irene Trentin

Avvenire, 13 giugno 2021