UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Bologna, «Ape» per l’educazione minorile

Nel quartiere Reno, un’associazione che non è solo un doposcuola ma un “luogo di formazione, di corresponsabilità, di relazioni significative”
28 Novembre 2022

L’Associazione per l’Educazione giovanile (Ape) onlus è nata nel 1996 ed è iscritta nell’elenco delle Libere Forme associative del Comune di Bologna, nel registro Onlus della Regione Emilia-Romagna, e nell’Albo regionale delle Organizzazioni di Volotariato.

L’Ape nasce nel contesto parrocchiale della Beata Vergine Immacolata e opera sul territorio del Quartiere Reno dal 1996, offrendo ai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori, e alle loro famiglie, un servizio educativo finalizzato al sostegno nello svolgimento dei compiti e a proposte di tipo ricreativo, in un clima sereno e collaborativo.

Ape non è però soltanto un doposcuola, ma si pone come luogo di formazione, di corresponsabilità, di rispetto per l’altro, di relazioni significative, di offerta di opportunità di crescita umana e culturale, in una fase complessa come quella della preadolescenza, quale segno concreto dell’impegno cristiano nel supporto alle famiglie per l’educazione dei giovani. Un ruolo fondamentale è svolto pertanto dai sacerdoti, dagli educatori e dai volontari presenti.

Si segnala la stretta collaborazione con la Scuola secondaria di primo grado «G. Dozza», i Servizi Sociali territoriali del Quartiere Reno del Comune, la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, per cercare di migliorare sempre più nel servizio offerto.

Gli adolescenti tra gli 11 e i 14 anni frequentanti il Doposcuola sono, ogni anno, circa 70 tra le parrocchie della Beata Vergine Immacolata e di Sant’Andrea; circa 10 quelli frequentanti il doposcuola Superiori e circa 70 quelli frequentanti il doposcuola Elementari. Ape ha individuato nella fascia giovanile compresa tra 11 e 14 anni l’iniziale e più specifico spazio di intervento socio- educativo perché si tratta di una fascia tra le più a rischio per la perdita di identità e di luoghi di aggregazione capaci di offrire non solo svago o attività ricreative, ma anche occasione di dialogo, di confronto e di crescita umana e sociale.

L’intervento educativo si configura così nella costruzione di un ambiente sereno e motivante, ricco di opportunità formative e di relazioni educative improntate al rispetto, alla comprensione, alla condivisione, alla corresponsabilità.

Dal 2004, poi, il Doposcuola accoglie ogni anno minori segnalati dai Servizi sociali del Comune per i loro «bisogni speciali» in termini educativi, o economici, o sociali, acquisendo con loro una certa familiarità e accogliendoli in un contesto non isolato e «speciale», ma di più ampio gruppo. (M.P.)

Avvenire Bologna sette, 27 novembre 2022

(foto da Facebook)