UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Nelle scuole italiane più di 27mila alunni accolti da inizio conflitto

Storie di accoglienza e solidarietà da Nord a Sud
6 Giugno 2022

Sono quasi 130mila i profughi ucraini accolti in Italia dallo scoppio del conflitto. L’ultimo dato fornito dal ministero dell’Interno, aggiornato a venerdì, quantifica in 127.997 le persone in fuga dalla guerra giunte fino a oggi in Italia. Di queste, 121.124 sono arrivate alla frontiera mentre 6.873 sono state controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. In prevalenza si tratta di donne (67.124) e minori (41.589), mentre 19.284 sono uomini. Le principali città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna. Tra i più importanti fattori di integrazione c’è la scuola, che fin da subito si è attivata per ricevere gli alunni in fuga dalla guerra.

Complessivamente, dal 24 febbraio al 30 maggio, nelle scuole italiane, sia statali che paritarie, sono stati inseriti 27.422 alunni, di cui 6.056 nella scuola dell’infanzia, 12.609 nella primaria, 6.207 nella scuola media e 2.550 alle superiori. Inoltre, 3.003 persone sono state inserite nei Centri provinciali di istruzione per gli adulti. Complessivamente, le scuole che hanno accolto alunni ucraini sono 4.912 e raccontano storie di solidarietà e amicizia. Come quella vissuta all’istituto paritario “Freud” di Milano, che ha inserito otto studenti (sei ragazze e due maschi) tra i 14 e i 17 anni, provenienti da Mariupol, dal Donbass e da Kiev. L’inserimento scolastico è avvenuto tramite la Fondazione Sant’Ambrogio, una onlus del terzo settore.

«Non potevamo rimanere indifferenti all’immane tragedia dovuta all’invasione della Russia – spiega Daniele Nappo, direttore dell’istituto Freud che ha coordinato il “Progetto adozione” –. Abbiamo accolto questi ragazzi spaventati, frastornati, costretti a un esodo non voluto. Non è giusto che debbano soffrire e che il loro futuro sia compromesso. Ed è per questo motivo che potranno fare tutto il percorso delle superiori nella speranza che il loro futuro sia migliore del presente. Sono ragazzi innocenti come tutti, non meritano il dolore e di essere abbandonati».

A Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, la scuola primaria “Tancredi” ha accolto Oleksander e Glib, due fratellini di 8 e 9 anni, che, dopo l’orrore dei bombardamenti, hanno ritrovato la serenità in questo angolo di Gargano. In questi mesi, le insegnanti hanno utilizzando tutti i mezzi tecnologici a disposizione per superare la barriera linguistica. E, grazie anche all’aiuto di tutta la comunità cittadina, hanno fornito ai due fratellini tutto il materiale necessario agli studi.

Lo stesso hanno fatto insegnanti e alunni dell’Istituto comprensivo 1 di Chieti, dove sono stati inseriti Anastasia e Nikita, di 5 anni, Maxim, di 9 e Danilo, di 11. Oltre a piani di apprendimento personalizzati, la scuola ha attivato una collaborazione con l’università di Chieti e Pescara, che ha messo a disposizione tirocinanti come mediatori linguistici e culturali. Di grande aiuto è stata, infine, la chiesa ortodossa di Chieti, che ha messo a disposizione dell’Istituto scolastico due volontarie ucraine con lo scopo di ottimizzare il sistema di integrazione sociale e culturale, dando anche alle famiglie esuli tutto l’aiuto di cui avevano bisogno.

Paolo Ferrario

Avvenire, 5 giugno 2022