UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il Covid, i giovani e il futuro: una frattura generazionale

L’intervento di Paola Bignardi al terzo incontro nazionale online della pastorale universitaria. L’importanza di luoghi di ascolto e cura dei giovani
15 Marzo 2021

L’esperienza del Covid ha suscitato nei giovani molte riflessioni, compresa una revisione della propria vita, delle sue priorità, del suo senso. La maggior parte si sente più incerta sul proprio futuro. L’esperienza della fragilità, del limite, dell’imprevedibilità della vita, fa emergere inoltre la questione di Dio, anche se in maniera quasi sommessa.

Sono queste le principali chiavi di lettura offerte dalla dott.ssa Paola Bignardi, coordinatrice dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, nel corso dell’incontro nazionale online della pastorale universitaria tenuto il 3 marzo scorso, col titolo: “I giovani, la fede e il futuro. Esercizi di discernimento nel tempo della pandemia”.

Quest’ultima – ha notato l’esperta – costituisce quasi uno spartiacque nella vita delle persone, compresi i giovani, quasi sorpresi dalle dimensioni umane impreviste che stanno incontrando dentro questa esperienza. Il loro modo di rapportarsi alla realtà, di vivere le relazioni, di guardare al futuro è cambiato. Il Covid provoca una frattura generazionale.

A proposito della fede, i giovani non sembrano respingere del tutto la prospettiva religiosa, ma tendono a interpretarla in modo soggettivo, al di fuori di ogni riferimento istituzionale. Quello che appare come indifferenza – ha sottolineato Paola Bignardi – spesso può essere il frutto di una “ritirata” da un territorio sconosciuto: i giovani non hanno parole per raccontare il loro mondo interiore, né hanno luoghi dove portare i loro interrogativi confusi.

Di conseguenza, ha proseguito l’esperta, diventa molto importante per la comunità cristiana incontrare i giovani nella scuola e nell’università, mentre oggi sembra che via via che l’età delle persone avanza, la pastorale investa di meno. Come interpretare questo fatto? Una cosa è certa: se i giovani oggi in università, oltre ai corsi di studio, potessero trovare luoghi in cui confrontarsi sugli interrogativi della vita e persone adulte capaci di ascoltarli e dedicare loro tempo e attenzione in una relazione personale, sarebbe per loro una grande risorsa.

In allegato la relazione e le diapositive dell’intervento di Paola Bignardi.