UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La scuola a casa degli studenti malati cronici

Il progetto Tris per affrontare problematiche che interessano migliaia di studenti
16 Marzo 2018

Elisa, 15 anni e il fratello Giorgio di 12, non possono andare a scuola perché una malattia rara impedisce loro di frequentare fisicamente la classe. Un problema che, però, i due studenti residenti in provincia di Cagliari, sono riusciti a superare con l’utilizzo intelligente della tecnologia che ha portato la scuola a casa loro. Il progetto si chiama Tris (Tecnologie di rete e inclusione socio-educativa) ed è stato testato, in via sperimentale, tra il 2013 e il 2017 dall’Istituto per le tecnologie didattiche Itd-Cnr di Genova, con il sostegno di Fondazione Tim. Ora, alla luce dei buoni risultati ottenuti, i promotori si apprestano ad avviare la fase due, con l’obiettivo di coinvolgere 8.600 scuole in 24 mesi. L’evento di lancio è in programma questa mattina al Tim space all’interno della Milano digital week. «Grazie a questo progetto, Elisa e Giorgio possono frequentare la scuola come i loro compagni», racconta mamma Simona, che ha allestito in casa una postazione computer con webcam e collegamento internet, uno scanner e una stampante per i testi. «La loro giornata è uguale a quella degli altri alunni – prosegue la donna –. Partecipano alle lezioni, alzano la mano per fare domande, sono interrogati e svolgono le verifiche. Di pomeriggio, poi, si sentono con i compagni per i compiti ». Tecnicamente, si chiama “classe ibrida” perché compone lo spazio scolastico e lo spazio domestico, ricreando la dinamica dell’aula. Una modalità che, stando alle analisi dei ricercatori del Cnr, ha portato a risultati molto buoni sia dal punto di vista dell’apprendimento scolastico, che sotto l’aspetto della socializzazione tra i ragazzi. Addirittura, uno dei quattro studenti coinvolti nella prima fase sperimentale del progetto Tris, ha raggiunto sui social lo status di studente “popolare”.

Con la seconda fase del progetto, il Cnr, con la collaborazione dell’Associazione nazionale presidi (Anp) e Fondazione Tim, vuole realizzare un censimento della popolazione scolastica italiana affetta da patologie croniche, che impediscono la regolare frequenza scolastica. «Ad oggi – spiega Guglielmo Trentin, ricercatore dell’Itd-Cnr – non abbiamo dati certi sulle assenze lunghe o permanenti degli studenti italiani. Secondo uno studio del 2012 della Società italiana di pediatria, sono circa 3 milioni gli alunni affetti da patologie croniche, mentre sono 300mila gli italiani, di tutte le età, colpiti da Sensibilità chimica multipla, una malattia che rende intolleranti agli agenti chimici, come per esempio, i profumi, che riguarda tra il 5 e l’8% della popolazione mondiale ». Un bacino di utenza potenziale molto ampio, che il programma Tris intende intercettare, mettendo in campo le tecnologie ma, soprattutto, docenti preparati, il vero punto di forza dell’iniziativa. A questo proposito, dal 2019 l’Itd-Cnr metterà a disposizione di insegnanti, ma anche dei genitori, una piattaforma internet con due modalità di fruizione, libera e tutorata con anche l’assegnazione di crediti formativi. «Vogliamo creare cultura e competenze – conclude Trentin – per affrontare problematiche che interessano migliaia di studenti che oggi non trovano adeguato sostegno, perché tante di queste patologie non sono nemmeno riconosciute. Il progetto Tris ha l’ambizione di colmare questo vuoto e dare una nuova speranza a tante famiglie».

Paolo Ferrario

Avvenire, 16 marzo 2018